Occorre chiedersi se è vero ciò che scrive il grande nemico di Sigismondo Pandolfo Malatesta, Enea Silvio Piccolomini (papa Pio II), che il Tempio è pieno di Demoni (intendendo Diavoli, dèi pagani, idoli).
Non è piuttosto evidente che il Tempio, in tutte le sue sculture, è dato dalla fitta compresenza di elementi classici e biblici? Il Cielo del Tempio non è solo quello della Cappella dei Pianeti o dello Zodiaco. Tutto il Tempio è popolato di figure celesti: le Virtù alate, i Putti, gli Angeli, le Muse celesti governate da Apollo. Tutto il Tempio disegna un passaggio dalla terra alla dimensione celeste: dalle Sibille e dai Profeti alle Virtù filosofiche e teologiche, dagli Eroi biblici e mitologici ai Santi, dai Fanciulli giocosi agli angeli musici, dalle Arti terrene alle Muse divine, fino ai Pianeti e ai Segni zodiacali, fino a un Sole che è insieme luce sensibile e intellettuale (Apollo/Helios) ma anche luce di grazia (simbolo del Dio biblico e cristiano).
La conferenza di Alessandro Giovanardi sottolinea come questi elementi siano stati interpretati e rappresentati nell’arte e nell’architettura dei templi, riflettendo le credenze e le aspirazioni della società malatestiana.